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In scena

20 novembre

ore 20:00 Teatro Palladium

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Ti ricorderai di me

di François Archambault 

con Massimo De Francovich, Viviana Toniolo, Selvaggia Quattrini, Marco M. Casazza, Chiara David

a cura di Marco M. Casazza

assistente Barbara Enna

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Édouard Beauchemin, stimato professore di Storia e imponente figura di intellettuale, vive un paradosso: ricorda perfettamente le riforme di Akhenaton o i versi di Omero, ma sempre più spesso non riconosce persone e luoghi cari, è disorientato e sente il suo orizzonte restringersi progressivamente in un angusto eterno presente, slegato da passato e futuro.

“Ti ricorderai di me” è solo in apparenza un testo sull’Alzheimer, in realtà parla delle sconfitte che la vita ci infligge, di quello che ci porta via e di quello che sorprendentemente, a volte, ci regala in cambio.

La malattia del professore racchiude in sé il bene e il male della nostra epoca, troppo veloce per lasciare tracce consistenti nella nostra anima eppure prodiga di occasioni, a patto di saper cogliere ogni istante per il suo valore, unico proprio perché fugace.

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27 novembre

ore 17.30 Teatro Argentina (sala Squarzina)

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Lezione da Sarah 

liberamente ispirato a L'arte del teatro di Sarah Bernhardt

elaborazione drammaturgica di Pino Tierno

con Galatea Ranzi, Martina Galletta

a cura di Ferdinando Ceriani

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Un palcoscenico vuoto. Una giovane allieva – Marie - che si affaccia da una quinta e che cerca, smarrita, la “signora” che l’ha convocata per un provino. La “signora” è seduta in platea, tra il pubblico, e non è altri che la grande Sarah Bernhardt. Così inizia Lezione da Sarah, uno spettacolo che parla di teatro e di passione, in cui si riflettono le grandi eroine della drammaturgia europea, da Fedra a Chimena, da Ofelia a Tosca e che vede lo spettatore coinvolto in prima persona, talvolta come giudice, talvolta come interprete, nel tortuoso percorso che Marie dovrà esplorare per convincere la sua guida severa di essere pronta per diventare un’attrice.

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28 novembre

ore 16:30 Teatro Argentina (Sala Squarzina)

 

Cabaret Levin (Oh, Elias Elias)

di Hanoch Levin

traduzione di Maddalena Schiavo

con gli Allievi Attori del secondo anno dell’Accademia di recitazione, drammaturgia e regia Stap Brancaccio diretta da Lorenzo Gioielli: Cristiano Arsì, Michele Breda, Teresa Canciello, Diletta Cappannini, Alessio Dantimi, Flaminia Gai, Manuela MiliaEduardo Rinaldi, Eleonora Russo e Simona Vaira

a cura di Lorenzo Gioielli.

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Andato in scena per la prima volta al Teatro Tzavta di Tel Aviv nel 2014, Cabaret Levin è un omaggio al genio creativo di Hanoch Levin, scomparso nel 1999 all’età di 55 anni, in occasione del settantesimo anniversario della sua nascita. Lo spettacolo raccoglie sketch e liriche composti dall’autore tra gli anni Settanta e Ottanta oltre ad alcuni dialoghi e monologhi tratti da alcune delle sue opere più famose. Dopo aver esordito con i suoi pungenti cabaret satirici che sconvolsero il pubblico, guadagnandosi l’appellativo di enfant terrible del teatro israeliano, Levin si rivolse a problematiche di natura esistenziale e relazionale. In questa fase la sua produzione artistica si concentra su situazioni al limite del grottesco, mettendo in luce le paure dell’essere umano, le sue contraddizioni e l’incapacità di comunicare con gli altri, il tutto accompagnato dalla geniale ironia che contraddistingue il grande drammaturgo israeliano.

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5 dicembre

ore 19:00 Real Academia de España

 

NI 12 

di Gracia Morales

traduzione di Enrico di Pastena

con Gianni Giuliano, Miriam Mesturino, Sabrie Khamis, Giulio Morittu

a cura di Marco Belocchi

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Il rinvenimento dei resti di una donna in una fossa comune. Da qui prende avvio la vicenda, che si svolge come un’investigazione, in un luogo e in un tempo indeterminati: potrebbe essere qualsiasi paese in cui una guerra o una dittatura abbiano generato i cosiddetti desaparecidos. In scena vediamo quattro personaggi: il medico legale, la donna che conduce l’indagine; NI, la morta senza nome, presenza che gli altri personaggi non vedono e che ci svelerà la sua storia; Esteban, figlio di NI; e un uomo anziano, di cui conosceremo, poco a poco, il rapporto con il passato di NI.

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6 dicembre

ore 20:30 Teatro Palladium

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J'attendrai

di José Ramón Fernández

traduzione di Simone Trecca 

con Maurizio Marchetti, Giulio Cavallini, Federico Tolardo, Mimosa Campironi, Loredana Piedimonte, Mauro Santopietro, Loredana Scaramella

a cura di Loredana Scaramella

assistente Francesca Visicaro

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Un uomo anziano giunge in un piccolo albergo. Non si aspetta di trovare lì ad aspettarlo il fantasma del suo amico, morto nel campo di concentramento di Mauthausen settant’anni prima. In quel luogo riaffiorano i ricordi e l’impossibilità di condividere quell’esperienza con chi l’ha vissuta. E la necessità della memoria. J'attendrai di José Ramón Fernández è al contempo la memoria degli episodi meno noti della Guerra civile spagnola e della II Guerra mondiale e una metafora dei destini di migliaia di persone, vittime delle guerre di ogni genere, dei totalitarismi, che vagano senza trovare rifugio.

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7 dicembre

ore 20:00 Teatro Palladium

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L'autrice de "Las Meninas" (o dov'è il quadro)

di Ernesto Caballero

traduzione di Amy Bernardi

con Patrizia Zappa Mulas, Giuseppe Marini, Cristina Borgogni

a cura di Giuseppe Marini

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In un futuro non molto remoto, la crisi finanziaria che colpisce l’Europa obbliga lo stato spagnolo a disfarsi del proprio patrimonio artistico. Di fronte all’eventuale vendita de Las meninas, una nota suora copista riceve l’incarico di realizzare un duplicato esatto dell’originale di Velázquez.

A partire da quel momento, la religiosa inizia a vedersi intrappolata in un intreccio di interessi di vario genere, mentre allo stesso tempo subisce una repentina metamorfosi della personalità, quando l’umile artigiana del pennello inopinatamente si trasforma in una famosa artista e in una star mediatica.

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